mercoledì 13 giugno 2012

Il mare non bagna Napoli - Anna Maria Ortese

Non è certamente una casualità se il primo capitolo di "Il mare non bagna Napoli" narra di Eugenia, bambina "mezza ciecata" che non ha mai avuto modo di vedere con nitidezza la realtà.
Allo stesso modo Anna Maria Ortese, narratrice unica ed assai immeritatamente trascurata nel panorama della nostra migliore letteratura, per sua stessa ammissione nel suo testo più controverso dedicato alla città di Napoli mette in opera una dichiarazione di distacco e disprezzo verso la realtà stessa. Quasi una denuncia a quella tendenza al (neo)realismo tipica degli anni in cui l'opera venne pubblicata.
In modo programmatico e feroce, attraverso una scrittura "febbrile" e nevrotica (ma senza alcuna caduta di stile), immergendosi in una Napoli meravigliosa e tremenda, luogo metafisico che l'autrice rappresenta come una proiezione all'ingrandimento della propria coscienza. Una rappresentazione che - non compresa fino in fondo - costrinse la scrittrice a lasciare la città che la vide co-protagonista del gruppo SUD, uno dei più fervidi movimenti culturali del dopoguerra italiano. Quel gruppo SUD ricompare nei capitoli finali, nel fallimento generazionale, nella disillusione e nello sterile individualismo dei personaggi di Pasquale Prunas, Vasco Pratolini, Luigi Compagnone, Franco Rosi: rappresentati come certi fantasmi che numerosi popolano le soffitte ed i vicoli di Napoli.
Una volta letto "Il mare non bagna Napoli" tutta la produzione letteraria successiva della Ortese brilla di nuova luce.
Anna Maria Ortese diventa testimone immensa (insieme alla ammiratissima Elsa Morante) della letteratura al femminile nell'Italia del secondo dopoguerra.

Curiosità:
  • La discesa agli inferi nel quartiere dei Granili in "La città involontaria" in qualche modo ricorda il racconto "Sette Piani" di Buzzati.
  • Tra le pagine di "La città involontaria" compare la frase "Il mare non bagna Napoli"
  • Il personaggio di Anastasia di "Interno familiare" ricorda un po' qualcosa dei "Dubliners" di Joyce.
  • In "La Nazione Indiana" è pubblicata una delle ultime dichiarazioni di Anna Maria Ortese, rilasciata nel 1996 a Goffredo Fofi, dal titolo "Il male freddo".
La rivista "SUD" è riapparsa nel 2004, con una redazione napoletana localizzata ancora presso la Scuola Militare Nunziatella (come l'originale). Vi hanno partecipato nel corso del tempo fra gli altri Milan Kundera, Erri De Luca, Roberto Saviano, Tiziano Scarpa.

Un ritratto di Anna Maria Ortese tratto da uno speciale di Rai Educational